Restauro Affreschi


Progetto di Restauro degli affreschi
Di Xavier Robusti
Arcart srl Impresa Conservazione e Restauro Opere d’Arte

Relazione di intervento operativo
Risulta indispensabile, dopo una diffusa ispezione a vista della superficie e preso atto della sinergia di fattori fisici e chimici, i quali hanno determinato un degrado importante e vasto, ridonare coesione ed adesione al film pittorico tramite il miglioramento meccanico delle sue caratteristiche, non ultimo migliorare la leggibilità dell’opera ripristinandone un aspetto unitario, pur nel rispetto delle trasformazioni naturali e degli interventi subiti.
Bisogna sempre tener presente che qualsiasi opera di restauro e consolidamento non rivestono un carattere risolutivo o definitivo e spesso devono essere ripetute a distanza di brevi periodi di tempo, specie nei casi in cui non si vanno ad eliminate del tutto o parzialmente le cause di degrado, che interagiscono con il manufatto.
Inoltre il presente progetto di restauro non è da considerarsi definitivo nella modalità tecnico operativa ma potrà subire delle variazioni in corso d’opera previa la necessaria autorizzazione da parte delle Soprintendenze.

Analisi preliminari

Analisi preliminari

L’intervento nel Sacello prevede le seguenti fasi operative:
Pre-consolidamento della pellicola pittorica.

Molte e ampie sono le zone, nella parete e nell’arco del prospetto a nord come, nel prospetto ad est in cui si riscontrano i maggiori problemi causati dal sollevamento della pellicola pittorica.
In questo caso si propone di effettuare un pre-consolidamento della pellicola pittorica sollevata con l’impiego di resine acriliche (Acril 33) in emulsione acquosa ad una percentuale del 3%. Le singole scaglie di pellicola pittorica verranno riadagiate sull’intonaco previa l’applicazione sul retro della scaglia dell’emulsione attraverso l’uso di una siringa chirurgica e successiva riadesione al supporto con l’utilizzo di uno stoppacciuolo di cotone che permetterà di imprimere la necessaria pressione al fine di riadagiare la scaglia. In presenza di zone in cui le condizioni di criticità fossero tali da non permettere un pre consolidamento mirato alle singole scaglie si propone di intervenire impiegando l’emulsione acrilica previa interposizione di ritagli di carta giapponese applicati con una velina e successiva stesura e riadesione delle scaglie eseguendo, attraverso l’impiego di uno stoppacciuolo un rollio che permette di riadagiarle nella sede originale.
Nelle zone interessate da fenomeni di spolvero della pellicola pittorica si propone il consolidamento con l’impiego delle nano calci utilizzando le Nanorestore Cts. In alcool isopropilico denaturato.
laddove fosse necessario si procederà preventivamente alla rimozione dei protettivi sovrammessi (Paraloid) con l’ausilio di batuffoli di cotone imbevuto del solvente più idoneo a tale operazione tra acetone e diluente nitro. La scelta ricadrà dopo l’esecuzione di test preventivi di pulitura al fine di riattivare il protettivo e procedere alla sua successiva rimozione

Consolidamento
Per quanto concerne i distacchi presenti tra i vari strati d’intonaco e intonachino, preventivamente le pareti saranno auscultate e manualmente verranno segnati con l’utilizzo di un gesso le parti che saranno successivamente sottoposte alla realizzazione di micro fori tramite trapani manuali con punte intercambiabili del diametro di 2-3 mm al fine di ottenere una via di iniezione per la soluzione di acqua demineralizzata e alcool denaturato in soluzione del 50% al fine di permettere una maggiore veicolazione del consolidante Plm-A, una malta da iniezione specifica per superfici affrescate, esente da sali efflorescibili, con elevata penetrabilità e stabilità alla sedimentazione, non impermeabilizzabile o idrorepellente, miscelabile in acqua demineralizzata e inserita nell’intonaco attraverso siringhe.
Nel caso si presentassero zone con fenomeni di spanciamento preventivamente la porzione verrà velinata con l’applicazione di una garza di cotone ancorandola sulla superficie previa applicazione di una soluzione acrilica in soluzione che verrà rimossa a conclusione dell’operazione di consolidamento dell’intonaco tamponando la garza con alcool.
Sulla base delle informazioni ricavate dallo stato di degrado sarà eseguita preliminarmente una pulitura superficiale molto delicata e ben controllata viste le condizioni sfavorevoli del supporto (esfoliazione, scabrosità, fragilità). Lo strato di sporco superficiale, caratterizzato principalmente da deposito pulviscolare di natura organica verrà rimosso mediante mezzi meccanici quali pennelli in setola morbida, successivamente in base a quanto emergerà dalle analisi sui campioni in Spettroscopia IR in Trasformata di Fourier (FTIR)si provvederà alla loro rimozione.
La rimozione del protettivo molto probabilmente (Paraloid) sarà valutato in accordo con la Soprintendenza in base ai test di pulitura che preventivamente saranno realizzati al fine di concordare il livello e il solvente più appropriato

Estrazione salina.
Nelle porzioni ad affresco si procederà all’estrazione salina mediante applicazione di un impacco a base di polpa di cellulosa addizionata a seppiolite in soluzione di acqua demineralizzata .
L’acqua demineralizzata sarà ottenuta in loco impiegando un de mineralizzatore a colonna in forza all’azienda che permette di ottenere acqua priva di composti organici e di sali collegandosi alla rete urbana.
Come composti assorbenti verranno impiegati la seppiolite (polvere fine di argilla composta da silicato idrato di magnesio) e la polpa di cellulosa, questi due composti sono stati scelti per il loro alto potere assorbente
L’applicazione di questo composto sarà a spatola previa applicazione di un foglio interposto di carta giapponese, veninalto in acqua demineralizzata.
A conclusione del ciclo di estrazione, dai composti assorbenti verrà analizzata la percentuali dei sali estratti al fine di controllare scientificamente la percentuale e se necessario ripetere l’applicazione.

Stuccature
Per la chiusura delle microfessurazioni si utilizzerà composto di calcio carbonato micronizzato con aggiunta di grassello invecchiato, steso sulle microfessurazioni con l’impiego di spatole a foglia e successivamente, in fase di asciugatura verranno sciacquate con spugne morbide avendo cura di rimuovere ogni eventuale presenza che possa causare sbiancamenti sulla superficie. Laddove si troveranno stuccature sopra livello, alterate o incompatibili con l’affresco si provvederà, in accordo con la soprintendenza alla loro rimozione e rifacimento. Tale operazione sarò eseguita con l’impiego di bisturi e scalpelli, avendo cura di non intaccare i bordi perimetrali della stuccatura e se necessario consolidando preventivamente le isole che presentano rischio di caduta con una resina acrilica in soluzione (acril-me 5%)
la malta per la reintegrazione delle stuccature sarà realizzata con un composto di sabbia di fiume, polvere di marmo e grassello con un rapporto di 3:1, la granulometria della malta varietà a seconda delle zone interessate dall’operazione di rimozione; nelle porzioni a graffito si manterrà una granulometria più grossa simile per composizione all’originale mentre nelle stuccature figure, che presentano una superficie molto liscia si impegherà calcio carbonato micronizzato, eseguite a livello.

Reintegrazione pittorica
La reintegrazione pittorica sarà eseguita con acquerelli usando la tecnica a velatura per le abrasioni mentre per le stuccature realizzate in corrispondenza di elementi decorati a modulo o che si ripetono si propone una ricostruzione a mimetico, al fine di permettere una corretta lettura d’insieme
Mentre in presenza di stuccature sulle figure si provvederà ad un ritocco a rigatino o a puntinato vibrato.

Protettivo
Considerando la grande delicatezza e sofferenza degli apparati decorativi proporrei di non applicare al substrato nessun protettivo che in alcun modo possa interagire con il sub strato inferiore e con l’ambiente microclimatico esistente, cercando di lasciar respirare la superficie.
Le scale che conducono ai piani superiori, presentano delle decorazioni realizzate a stencil e mascherine con un modulo prettamente geometrico con l’impiego di colori a tempera.
Presentano un degrado simile al contesto in cui sono inseriti; in particolar modo la scala, in pietra che conduce dal piano della Sala dei Cimeli alla Sala dell’Apoteosi presenta abbondanti fenomeni di distacco dell’intonaco sia in prossimità del piano intermedio che della rampa.
In questo caso il fenomeno di distacco è cosi importante, con evidenti spanciamenti pertanto si provvederà alla velinatura con la garza applicata con una soluzione acquosa di acril me e sigillatura delle microfessurazioni presenti. Successivamente alla messa in sicurezza della zona interessata dal degrado si provvederà all’inserimento attraverso il foro di una soluzione consolidante dell’intonaco al fine di ridare consistenza materica al medesimo senza aggravare con l’iniezione di malta idraulica.
A seguito di questa operazione si provvederà all’iniezione di plm A alleggerito a basso peso specifico, monitorando l’andamento del consolidamento. A conclusione dell’intervento si provvederà alla rimozione con l’impiego di alcool della resina acrilica e rimozione della garza di cotone. Seguirà la stuccatura secondo i dettami del restauro, le campiture di colore piatto, a calce verranno riprese con una medesima colorazione a calce e pigmenti naturali mentre le porzioni decorate saranno velata con l’impiego di acquerelli Winston.

Scala e zona intermedia di passaggio tra il piano terra e il primo piano
Le pareti di passaggio, tra un piano e l’altro, in prossimità delle sacrestia, realizzate ad intonaco con malte cementizie, in parte decoese e sature d’acqua, saranno oggetto di alcune stratigrafie al fine di appurare l’inesistenza di decorazioni sottostanti e successivamente rimosse, al fine di riportare lo strato murario alla struttura originaria e permetterne l’asciugatura, seguirà l’applicazione di un fonda antisale deumidificante
R 80 sul quale verrà applicato uno strato a base di coccio pesto, ed applicazione di intonachino finale a base di calce, grassello e polveri di marmo impiegando prodotti MGN di Schio

Sala dell’Attesa
La sala dell’attesa presenta un degrado differente rispetto al piano inferiore, in essa si riscontrano una minor quantità di problematiche riferibili a sollevamenti della pellicola pittorica e minor presenza di efflorescenze saline. Si rilevano invece la presenza di patine algali in prossimità degli archetti in cui sono inserite le aperture . Al fine di intervenire correttamente con un approccio scientifico si propone tra le analisi di laboratorio di effettuare un prelievo della patina algale, sottoporla a coltura al fine di capirne la specie e identificare il corretto biocida che verrà applicato, in soluzione, a pennello sulla superficie e successivamente posto ad impacco impiegando come supportante polpa di carta e isolato con un film plastico al fine di abbattere la carica vitale e poter procedere con la successiva rimozione meccanica, eseguita con l’impiego di pennelli a setole morbide e spazzolini di nylon.
Per quanto concerne l’iter del restauro anche in questa sala si provvederà con il consolidamento della pellicola pittorica laddove si presenti un fenomeno di spolvero impiegando le (nanorestore nano calci) mentre tra gli strati d’intonaco che dalla mappatura eseguita manualmente presenta parecchi fenomeni di distacco l’approccio sarà quello del consolidamento classico previo inserimento di una maltina idraulica alleggerita (Plm-A) previa realizzazione di micro fori per l’inserimento di alcool e acqua in soluzione al fine di permettere una maggior veicolazione del plm
Per quanto concerne la presenza dei sali all’interno dell’intonaco si propone l’applicazione dell’Ermol (composto a base di sepiolite utilizzato in sospensione acquosa) steso a spatola previa applicazione di fogli di carta giapponese. Per questa sala, si propone, l’impiego dell’Ermold come supportante in quanto, la superficie interessata dal degrado permette l’impiego di questo tipo di materiale dalle caratteristiche estrattive più forti.
Tale composto rimarrà in loco sino al naturale distacco e a conclusione di ogni ciclo di estrazione verranno eseguite delle analisi al fine ci appurare il livello dei sali ancora presenti all’interno, si precisa che l’impiego dell’acqua sarà limitato al minimo necessario per addensare il composto e comunque si impiegherà per tutto il periodo del restauro un de mineralizzatore collegato all’impianto idraulico al fine di garantire la totale assenza di sali e altri minerali che naturalmente sono presenti nell’acqua.

Pulitura
Per quanto concerne la pulitura, da un’analisi a vista non si riscontra la presenza di un protettivo applicato successivamente al restauro degli anni 90, ciò permette una pulitura mirata alla rimozione dei depositi pulviscolare e grassi, eseguita con pennelli a setole morbide, nella parti monocrome, che rappresentano alcuni momenti del riposo del soldato in guerra, propongo la pulitura con spugne a pasta morbida Whishab che hanno la caratteristica di rimuovere le sostanze grasse depositate superficialmente senza intaccare il substrato pittorico.

Stuccature:
Per quanto concerne le stuccature saranno realizzate a seconda dei materiali presenti con granulometria differente se si tratterà dì intervenire nelle zone a graffito o nella parti ad affresco, impiegando comunque sempre sabbia di fiume, polveri di marmo e grassello di calce invecchiato.
Avendo particolare attenzione di lisciarle bene nelle zone ad affresco mentre nelle zone a graffito le si lavorerà secondo il supporto originario.
Tutte le stuccature realizzate in prossimità delle finestre verranno controllate, se ammalorate rimosse avendo attenzione di non lesionare le superfici limitrofe e rifatte con la realizzazione di un fondo in sabbia più grosso e un finale superficiale composto da sabbia polvere di marmo e grassello.

Reintegrazione pittorica
In questa sala, la reintegrazione pittorica, sempre realizzata ad acquerello miscelato in acqua sarà mirata alla riequilibra tura cromatica delle abrasioni laddove si riscontrano e alla velatura delle stuccature di nuova realizzazione.

Sala dell’Apoteosi
La sala dell’Apoteosi presenta uno stato conservativo, che, rispetto ai piani inferiori risulta meno aggredito da quei fattori di degrado quali l’umidità e la condensa in questa sala,le zone interessate da fenomeni di sollevamento e caduta del film pittorico si riscontrano in prossimità degli angoli del soffitto laddove sono raffigurati i simboli Sabaudi della famiglia regnante all’epoca in Italia, ed esternamente, in corrispondenza delle scossaline in rame, è desumibile perciò che il ripasso e controllo delle scossaline con eventuali risigillature di tali punti dovrebbero eliminare i problemi d’infiltrazione delle acque meteoriche. Pertanto in questa sala si provvederà inizialmente alla spolveratura delle efflorescenze saline, con successiva estrazione dei sali ancora presenti all’interno della muratura con applicazione di un composto a base di polpa di carta e sepiolite addensata in acqua demineralizzata, applicata sulla superficie da trattare previa interposizione di una velina di carta Giapponese. Le parti soggette a fenomeno di sollevamento verranno consolidate con l’applicazione di nano particelle di calce. Mentre nelle zone inferiori delle scene, proprio sopra lo zoccolo di rivestimento in marmo che funge da marcapiano in tutta la sala, in queste zone si provvederà ad un accurato consolidamento in profondità in quanto molte sono le zone che ad una prima noccatura manuale rilevano delle sacche di vuoti tra i vari strati d’intonaco. anche in questo caso il consolidamento sarà eseguito previa identificazione delle zone soggette all’intervento, successiva realizzazione di fori eseguiti con trapani manuali e l’inserimento di un veicolante acquoso a base di alcool e acqua demineralizzata, seguito da una maltina idraulica Plm-A specifica per affreschi e intonaci di pregio. Anche in questo frangente tutte le zone attigue alle finestre saranno oggetto di un’accurata quanto mirata analisi al fine di verificare la composizione della malta che funge da chiusura tra il telaio della vetrata e la parete, se necessario tale malta verrà rimossa manualmente e al suo posto realizzate nuove stuccature più consone, con l’impiego di materiali specifici per il restauro prive di sostanze efflorescibili.

Sala della Lanterna.
La Sala della Lanterna, cosi chiamata perché in essa sono collocate delle potenti lampade, che nel progetto dell’Ing Chemello, una volta accese avrebbero illuminato la sottostante Valle per parecchi chilometri. È tra tutte le stanze che compongono il monumento del Sacrario del Pasubio quella certamente più difficile per accedervi a causa della ripida scala in ferro. In essa non sono presenti scene figurative ma solo moduli decorativi che si ripetono all’interno degli archi ed intorno ai finestroni a forma di croce latina.Le decorazioni in questo caso sono state realizzate a tempera e riprese più volte, alterando anche la cromia originale che, in alcuni punti ancora si può notare. Le fiamme, simbolo delle anime dei caduti in alcuni punti si presentano totalmente sollevate dalla superficie dell’intonaco, con evidenti zone di lacune che mettono in risalto la superficie sottostante.
Ampie, sono le macchie di umidità specie negli sfondati delle pareti a nord e ovest indice di infiltrazioni esterne da quei punti. Per cui oltre al ricontrollo delle stilature esternamente, si interverrà internamente con l’estrazione dei sali solubili, il consolidamento in profondità, il consolidamento della pellicola pittorica con la riadesione delle parti sollevate con l’impiego di resine acriliche e successivamente oltre alla realizzazione di stuccature dove richiesto si propone una riproposizione del modulo decorativo senza intervenire cromaticamente con l’impiego di acquerello o tempere ma solo attraverso la ricostruzione tramite l’impiego di una linea di colore neutro che permetta di ridonare una lettura d’insieme armonica senza intervenire con una ricostruzione cromatica.